Come respirano le piante

Come avviene la respirazione delle piante

Jul 04, 2023Marco Cesaro

Come avviene la respirazione nelle piante? È forse questa una delle domande che ci poniamo mentre osserviamo la pianta che abbiamo acquistato e che ora decora la nostra casa, il nostro balcone o il giardino.

Ebbene sì, anche le piante respirano. Ma è chiaro che il meccanismo tramite il quale prendono ossigeno dall’aria e rilasciano anidride carbonica sia ben diverso da quello dei mammiferi.

In questi ultimi il processo di respirazione avviene tramite i polmoni, la bocca o il naso. Organi, questi, che le piante ovviamente non hanno e che, di conseguenza, ci portano a porci tantissime domande sul loro modo di vivere.

In linea generale, quando pensiamo alle nostre amiche verdi la prima cosa che ci viene in mente è la loro capacità di effettuare la fotosintesi clorofilliana. Eppure, come vedremo a breve, si tratta di un processo ben diverso rispetto alla respirazione della pianta e che, come vedremo, viene attuata quando è presente la luce del sole. 

Ma cerchiamo di capire, allora, qualcosa in più sulla respirazione nelle piante: quando avviene, in che modo e qual è la differenza con l’attività fotosintetica.

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Come avviene la respirazione delle piante e perché

Forse talvolta tendiamo a pensare alle piante come a degli organismi che seguono regole del tutto diverse da quelle della maggior parte degli esseri viventi.

Se da un lato è vero che le piante seguano regole ben diverse da quelle che riguardano animali ed esseri umani, dall’altro bisogna ammettere che, esattamente come noi, anche loro hanno bisogno di nutrirsi e respirare per crescere e svilupparsi.

La respirazione delle piante, in effetti, ha questo obiettivo. In particolare, le piante respirano per prendere l’energia di cui necessitano per vivere.

Un’altra cosa che rende molto più vicine agli altri esseri viventi le piante è il fatto che, esattamente come per animali e umani, le piante prendono l’ossigeno dall’aria e buttano fuori anidride carbonica.

Ma come avviene tutto ciò se le piante non sono dotate di organi come i polmoni?

A differenza dei mammiferi, le piante respirano tramite dei piccoli forellini (invisibili ad occhio nudo) che prendono il nome di stomi. Questi piccolissimi fori sono presenti per lo più sulla parte inferiore delle foglie.

Essi si aprono e si chiudono e, quando sono aperti, lasciano entrare l’ossigeno e rilasciano l’anidride carbonica.

In realtà, c’è da dire che le piante non respirano esclusivamente tramite le foglie (benché il processo sia più massivo tramite questa parte della pianta), ma che, anzi, esse impieghino tutte le proprie cellule per il processo di respirazione.

Le piante, infatti, respirano sia dalle foglie sia dalle radici e dagli steli. Negli steli, per esempio, vi sono altre strutture che prendono il nome di lenticelle. Queste ultime, però, non consentono il l’ingresso dell’anidride carbonica.

Al contrario delle lenticelle, infatti, gli stomi partecipano a ben 3 processi: essi hanno un ruolo fondamentale quando le piante respirano e traspirano, ma anche quando mettono in atto la fotosintesi.

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Differenza tra la respirazione delle piante e la fotosintesi clorofilliana

Come già abbiamo accennato all’inizio, spesso si tende a pensare che il processo di fotosintesi e la respirazione delle piante siano la stessa cosa.

Si tratta, però, di una convinzione erronea. Anzi, c’è di più: fotosintesi e respirazione della piante sono due processi del tutto diversi. Si può dire che siano l’uno il contrario dell’altro.

Partiamo dalla respirazione della pianta: come abbiamo visto, la pianta, attraverso stomi e lenticelle, lascia passare l’ossigeno e rilascia l’anidride carbonica.

Durante il processo di fotosintesi, abbiamo la situazione completamente opposta: la pianta assorbe l’anidride carbonica dall’aria e rilascia l’ossigeno. Si tratta, come sappiamo, di un processo fondamentale per la vita di molti altri esseri viventi, esseri umani compresi.

Ma a cosa serve esattamente la fotosintesi alla pianta? Questo processo è indispensabile per assicurare una corretta alimentazione. Grazie alla luce del sole, la pianta trasforma la linfa grezza in linfa elaborata.

Benché si tratti di due processi diversi, comunque, è innegabile che questi ultimi siano strettamente collegati tra loro.

Solo per fare un esempio, durante la respirazione evapora acqua e, se non adeguatamente annaffiata, la pianta comincia a chiudere gli stomi per evitare che l’acqua evapori velocemente. Proprio questo comportamento, però, rende difficile la fotosintesi clorofilliana.

Questo ci fa capire, quindi, quanto sia essenziale fare in modo da assicurare le condizioni più adeguate alla nostra pianta di casa.

Da questo punto di vista, sono due le cose da tenere d’occhio: l’apporto di acqua e, quindi, la frequenza delle annaffiature, così come la qualità del substrato che deve permettere un buon ricircolo d’ossigeno proprio per permettere alle radici di respirare.

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Come avviene la respirazione delle piante di giorno e di notte

Esseri umani e animali respirano nello stesso modo sia di giorno sia di notte.

La stessa cosa non vale anche per le nostre compagne verdi: le piante, infatti, hanno un modo diverso di respirare quando c’è la luce del sole e quando quest’ultima manca del tutto.

Alla luce di quanto abbiamo detto nel precedente paragrafo dedicato alla fotosintesi, il motivo alla base di questa differenza dovrebbe essere abbastanza palese.

Come abbiamo visto, infatti, la fotosintesi è un processo che viene messo in atto dalla pianta proprio durante il giorno, perché elemento fondamentale per poterlo avanti è proprio l’energia del sole.

E, come abbiamo accennato, in questo caso la pianta assorbe l’anidride carbonica e rilascia ossigeno nell’aria.

Quando, invece, cala la notte, il meccanismo si rovescia. È in questo momento della giornata che la pianta si comporta proprio come noi umani o come gli animali: respirando, questa prende ossigeno dall’aria e butta via l’anidride carbonica.

Ma questo significa, allora, che durante il giorno, quando la pianta è impegnata con la fotosintesi, non avviene la respirazione? Assolutamente no.

La piante respirano anche di giorno, ma la quantità di anidride carbonica emessa è molto minore di quella che viene assorbita tramite la fotosintesi.

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Come avviene la respirazione delle piante di notte: si possono tenere piante in camera da letto?

Le riflessioni in merito alla respirazione delle piante, di giorno e di notte, ci porta ad affrontare un argomento che non di rado provoca dubbi e perplessità, facendo nascere e diffondere anche false credenze in merito alla “pericolosità” delle piante durante le ore notturne.

Può essere che sia capitato che qualcuno ti abbia sconsigliato fortemente di posizionare una pianta in camera da letto. In genere, tale “consiglio” viene supportato dalla convinzione che, proprio per il modo in cui respirano le piante durante le ore di buio, si possa correre il rischio di vedersi sottratta una parte di ossigeno.

Insomma, per alcune persone, il fatto che le piante prendano ossigeno e rilascino anidride carbonica di notte, potrebbe rivelarsi dannoso per la nostra salute.

Ma è davvero così? Se è vero che le piante, durante la notte, rilascino quantità di anidride carbonica, lo è anche che tali quantità sono talmente piccole da non comportare alcun danno per la salute.

Inoltre, c’è da dire che molte sono le piante che, al contrario, facilitino il sonno, contribuiscano al relax e attutiscano molti disturbi, tra ansia e insonnia.

In sostanza, non c’è assolutamente da preoccuparsi se si decide di ospitare una bella orchidea o una piantina di lavanda nella propria camera da letto.

È pur vero, allo stesso tempo, che esistono alcune piante più adatte per l’ambiente tipico della stanza da letto e altre che lo sono meno.

Per esempio, su Simegarden trovi un catalogo dedicato proprio alle migliori piante per la camera da letto che hanno le caratteristiche perfette per crescere e vivere sane e forti nella tua stanza.

Ci sono molte piante che si adattano bene anche a stanze non molto luminose, altre, invece, che sono perfette per stanze da letto che vengono riscaldate dai raggi del sole per molte ore al giorno.

Proprio perché ogni pianta è diversa e richiede particolari attenzioni e cure, ogni esemplare presente nel nostro catalogo è dotata di una scheda di presentazione.

Il motivo? Troviamo fondamentale fornire tante indicazioni sulle peculiarità e caratteristiche di ciascuna pianta, nonché alcuni primi, ma fondamentali consigli di coltivazione.

In questo modo, sei sicuro di ricevere a casa una piantina perfetta per l’ambiente al quale intendi destinarla sia per quanto riguarda l’apporto di luce giornaliero, sia in termini di temperatura e umidità della tua stanza da letto.

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Conclusioni

In questa breve guida abbiamo offerto alcuni chiarimenti in merito alla respirazione delle piante.

Se ti sei mai chiesto come avviene la respirazione delle piante, oggi hai più informazioni sull’argomento e hai fatto un piccolo passo verso la conoscenza dei meccanismi e delle particolarità della vita di questi bellissimi esseri viventi che ci fanno compagnia, in casa o in giardino.

Il mondo delle piante è affascinante: da un lato, esse sembrano così lontane dal nostro modo di concepire le cose, dall’altro, invece, scopriamo di avere molte cose in comune con loro.

Proprio dal punto di vista della respirazione, come abbiamo visto, benché ci siano molte cose che ci differenziano, vi sono anche alcuni meccanismi che ci accomunano.

L’importante è continuare a porsi sempre nuove domande. Trovare le risposte, spesso, ci aiuta a comprendere fino in fondo le esigenze delle nostre piante e, di conseguenza, prendercene cura nel migliore dei modi.

 

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