Il ferro è per le piante un elemento fondamentale. Nonostante stiamo parlando di un microelemento, contenuto nella maggior parte dei concimi assieme a elementi fondamentali per la crescita di piante e fiori, come l’azoto e il potassio, ma in misura minore, una carenza di ferro può esporre coltivazioni e piante ornamentali a grandi rischi.
Spesso, quando una pianta comincia a svilupparsi poco o ad avere un aspetto tutt’altro che sano, si considerano molti fattori che possono aver portato a questo risultato. Uno dei più sottovalutati rimane la carenza di sostanze nutritive.
Le piante, esattamente come animali ed esseri umani, hanno bisogno di estrarre dal terreno dei nutrienti che consentono loro di mandare avanti tutte le attività vitali principali.
È per questo motivo che ogni elemento presente nel terreno diventa fondamentale per assicurare una vita sana e un aspetto rigoglioso alla propria pianta.
Il ferro rientra tra questi e una sua carenza è ben visibile. La mancanza di ferro, infatti, è una delle maggiori cause di clorosi, cioè di ingiallimento delle foglie.
Ma cerchiamo, allora, di conoscere meglio questo fondamentale elemento, quali sono i sintomi di una sua carenza e come assicurare alle nostre piante il giusto apporto di ferro.
Cos’è il ferro e perché è importante per le piante
Il ferro è un elemento chimico indicato con il simbolo Fe sulla tavola periodica degli elementi.
Questo elemento, assieme ad altri, è fondamentale per la vita di tutti gli esseri viventi. È anche il quarto elemento più presente sulla terra dopo ossigeno, alluminio e silicio.
Nel corpo umano, il ferro svolge diverse funzioni indispensabili. Solo per fare qualche esempio, contribuisce alla produzione di emoglobina, ci protegge contro le malattie e lo stress e aiuta il sistema immunitario a svolgere le sue funzioni efficientemente.
Esattamente come la carenza di ferro nel corpo umano può portare ad anemia, anche la carenza di ferro nelle piante può portare a effetti indesiderati.
Prima di tutto, va detto che il ferro costituisce, assieme a macroelementi come azoto, fosforo e potassio, un elemento fondamentale per la salute generale della pianta. La maggior parte dei concimi in commercio, infatti, contiene sia questi elementi, sia, in parti minori, microelementi come manganese, rame, zinco e, appunto, ferro.
Il ferro nelle piante: a cosa serve
Il ruolo del ferro nelle piante è legato a diverse funzioni vitali di piante e fiori, per esempio:
- respirazione: è coinvolto nel trasporto degli elettroni durante la fotosintesi e la respirazione delle piante e partecipa a reazioni enzimatiche che permettono il trasferimento di energia chimica all'interno delle cellule vegetali;
- fotosintesi clorofilliana: è un componente fondamentale della clorofilla, il pigmento verde che consente alle piante di effettuare la fotosintesi e che cattura l'energia luminosa e la converte in energia chimica per la crescita e lo sviluppo delle piante.;
- metabolismo: è un cofattore di numerosi enzimi che partecipano a molte reazioni metaboliche all'interno delle piante, responsabili di diverse funzioni, come la sintesi degli ormoni, la fissazione dell'azoto, la respirazione cellulare e la difesa delle piante contro lo stress ambientale.
I sintomi della carenza di ferro nelle piante
Considerato il ruolo cruciale del ferro per le piante, cerchiamo di capire come individuare una carenza di questo importante microelemento.
Prima di tutto, chiariamo che molto difficilmente il terreno non conterrà una buona quantità di ferro. È molto più comune, infatti, che pur essendovi disponibilità di ferro, le piante non siano in grado di assorbirlo correttamente. Questo succede, soprattutto, nei terreni e substrati con valori pH troppo alti.
In ogni caso, capire che una pianta non sta assorbendo abbastanza ferro è relativamente semplice. Tra i sintomi più comuni di una carenza di ferro, infatti, ci sono la ridotta crescita, fioritura e fruttificazione e la riduzione della resistenza della pianta allo stress che rende quest’ultima più suscettibile alle temperature estreme, alla siccità o all’attacco di patogeni.
Soprattutto, però, la carenza di ferro può esporre la pianta a clorosi fogliare (o clorosi ferrica). Le foglie più giovani della pianta mostrano una clorosi intervenale, ovvero un ingiallimento tra le nervature delle foglie, mentre i tessuti rimangono verdi. Questo avviene perché il ferro è coinvolto nella sintesi della clorofilla e la sua carenza impedisce alle piante di produrre abbastanza pigmento verde.
La clorosi ferrica può colpire le piante da orto, ma anche le piante ornamentali.
Come prevenire la clorosi ferrica nelle piante
La clorosi ferrica può essere facilmente prevenuta se si riservano alcune piccole, ma fondamentali attenzioni.
In primo luogo, un buon metodo per assicurare il giusto apporto di ferro alle piante è quello di assicurarsi che il terreno in cui crescono le piante abbia un buon drenaggio. L'accumulo di acqua stagnante, infatti, può ridurre la disponibilità di ferro per le radici delle piante.
In secondo luogo, un controllo del pH del terreno potrebbe essere utile per effettuare eventuali migliorie. La clorosi ferrica è spesso causata da un pH troppo alto (terreno alcalino), per cui se ci si trova in questa situazione potrebbe essere una buona idea apportare correzioni al terreno utilizzando sostanze acidificanti come lo zolfo.
Naturalmente, uno dei metodi più efficaci per evitare il rischio di clorosi ferrica è assicurarsi di fornire la dose necessaria di ferro alla propria pianta, tramite cicli regolari di concimazione.
Una buona concimazione con fertilizzanti che contengono ferro può aiutare a prevenire o correggere la clorosi ferrica e altre carenze di ferro nelle piante, migliorandone l’assorbimento e mantenendone livelli sufficienti.
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